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Biografia

In questi ultimi dieci anni Marisa Bellini ha frequentato tutte le tecniche pittoriche più importanti, dalla pittura ad olio, all'acrilico, l'affresco, la tempera e l'acquarello, poichè a questa artista piace spaziare nel mondo dell'arte, passando dal figurativo all'astratto con la stessa facilità e competenza.
     La sua è una pittura materica, che prevede l'utilizzo di tanto colore al fine di rendere le opere corpose e aperte ad ogni genere di interpretazione.
Nella sua pittura nulla è lasciato al caso ed ogni singola goccia di colore rispecchia la sua volontà. La poetica della materia è alla base di questa artista, che applica sul quadro strati spessi di colore mischiato ad altri materiali come , per esempio, la sabbia e l'effetto ottenuto assume il carattere di una solidità quasi scultorea.

     Ora, mentre nella pittura informale e astratta (vedi "La storia infinita") le materie pittoriche (acrilico e sabbia) si amalgano più facilmente, nella pittura figurativa rimane tutto più difficile, perchè in questo caso l'artista deve calcolare attentamente l'equilibrio compositivo del quadro e il suo interesse, oltre ad essere rivolto al gioco dei colori, deve rispettare anche le forme.

     Mentre nella pittura astratta e informale l'artista sonda le potenzialità energetiche ed evocative della materia nuda e cruda, del tutto autonoma e svincolata dall'immagine, nella pittura figurativa e materica si devono rispettare tutti i canoni della pittura realista (forme, proporzioni, luci ed ombre).
Marisa Bellini riesce in entrambi i casi, come se dipingesse su superfici lisce. Essa riesce a dare luminosità e profondità ad un volto, come luci ed ombre emergono da un suo quadro astratto.
     Tutto questo riesce all'artista che sa usare, come la Bellini, gli incastri dei colori, come in un mosaico (colori chiari per dare la luminosità alla composizione e quelli scuri per le ombre e la profondità).
    "Caos dantesco", per esempio, riassume egregiamente il nostro pensiero, dove l'astratto diventa concreto e viceversa, dove l'immagine è sempre pronta a riaffiorare, a seconda dello stato d'animo di chi guarda l'opera e della interpretazione che il fruitore può dare all'opera stessa.
     Il supporto usato dalla Bellini (di solito il legno) serve a dare ancor più corposità e pathos alle opere di questa artista, opere mai banali, nelle quali incalza l'ossessione di una superficie dove c'è magma e introspezione, dove la ricerca di una ritmica consente di conferire all'opera stessa una vibrazione emozionale; una tessitura, insomma, in cui si possa dispiegare la forza del suo gesto e l'intensità delle vibrazioni cromatiche, tutta l'incisività di un segno che tende ad addensarsi sempre di più fino a riempire ogni strato, ogni frammento di superficie.

 

Eraldo di Vita

 

 

 

Marisa Bellini nasce a Pontevico (BS) il 17 luglio 1954 dove risiede sino all’età di otto anni poi si trasferisce con i suoi in provincia di Milano e successivamente in provincia di Cremona. Ha da sempre una forte attrazione per l’arte che studia e coltiva con passione e determinazione seguendo per ben dieci anni corsi di disegno e pittura tenuti da docenti dell’Accademia Carrara di Bergamo. Predilige la pittura ad olio ma sperimenta anche altre tecniche quali l’affresco, l’acquerello, l’acrilico e la tempera. La sua pittura non è certo unidirezionale; infatti, se i suoi soggetti preferiti sono senza dubbio i ritratti e le figure, lei trasferisce sulla tela , con la stessa naturalezza e facilità, paesaggi, architetture di interni e di esterni, animali e scene di ambientazione sacra, offrendo all’osservatore oltre alla visione d’insieme, anche quei particolari che rendono vera, vivace e affascinante l’opera. Pennellate sicure e decise frutto di una forte carica comunicativa ed espressiva, anche nelle recenti opere astratte, sono rivelatrici delle sue innate doti. I quadri di Marisa Bellini sono solari; comunicano energia e trasmettono messaggi forti di rilevanza sociale o semplicemente invitano ad una riflessione. Ma non sono mai “pesanti”di retorica. Esprime quello che sente, che pensa, quello che a lei piace, i ricordi e le emozioni più segrete. Anche per questo,oltre che per l’immediatezza e la piacevole sensazione di approccio estetico che offrono, i suoi lavori sono apprezzati dal pubblico e dalla critica. Sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private e in permanenza presso la Taormina Gallery di Taormina . Di lei hanno scritto: Mons. Gianfranco Fogliazza, i critici d’arte Dr.Rosi Raneri e Dr.Salvatore Russo, il dottor Simone Fappanni, il dottor Salvatore Russo, il professor Giuseppe Fumagalli, la professoressa Maria Assunta Meriggio, professor Mario Cerioli, Prof.ssa Mariarosaria Belgiovine, Prof.ssa Anna Francesca Biondolillo, il pittore e scrittore Prof.Manlio Manvati ed Antonella Agnello.

 

Marisa Bellini @ WikiArte

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